Il Blocco
Il blocco non è altro che un errore vestito da disagio. Non ho mai valutato l'intensità o l'importanza del blocco usando una scala di valori oggettiva, ma piuttosto considerando quanto il blocco venga percepito dalla persona che lo vive.
Cos'è un Blocco?
Se si parte dall'idea che esistano diverse forme di balbuzie, si potrebbe pensare a un trattamento differenziato per ognuna di esse. Tuttavia, dalla mia esperienza, esiste un'unica balbuzia che ha origine nel pensiero, cioè nel momento in cui si formula la frase. È proprio lì che nascono i blocchi. Il blocco si avverte nel pensiero: prima ancora di pronunciare la parola bloccata, se ne è già consapevoli. Questo processo di blocco nel pensiero è uguale per tutti i balbuzienti, anche se l'intensità e la frequenza possono variare da persona a persona.
Dato che il blocco nel pensiero coinvolge tutti con la stessa sensazione, possiamo considerare le diverse tipologie di balbuzie come diversi modi di esternare il blocco. L'esternazione è il momento successivo alla comparsa del blocco nel pensiero. Affermo con certezza che le varie tipologie di balbuzie rappresentano l'esternazione della balbuzie, quindi l'effetto del blocco e non la sua causa. Questo dettaglio cambia radicalmente l'approccio alla gestione della balbuzia.
Esistono due scuole di pensiero con approcci diversi. La prima si concentra sull'esternazione dei blocchi, lavorando sull'effetto della balbuzie. Si interviene quando il blocco è già presente nel pensiero, cercando di scioglierlo e contrastarlo. Si lavora sull'articolazione dell'apparato fonatorio. Questo approccio è solamente una parte del quadro completo e potrebbe risultare limitato agli esperti di balbuzie. In breve, si interviene dopo che il blocco si è già verificato.
L'altra scuola di pensiero si focalizza sull'anticipazione del blocco nel pensiero, individuando le cause che lo scatenano e creando le condizioni perché il blocco non si formi a livello mentale. Da queste scuole di pensiero derivano metodologie e tecniche per prevenire il blocco.
E' essenziale partire dall'origine dei blocchi. Anche se ancora non siamo certi di come la balbuzie si sviluppi, sappiamo con certezza cosa determini nel linguaggio. Gli studi si sono concentrati sulle diverse forme di balbuzie (afona, tonica, clonica). Tuttavia, sulla base della mia esperienza personale e professionale con la balbuzie, ritengo che questa definizione sia solo parzialmente corretta. In realtà, sarebbe più preciso parlare di esternazione della balbuzie piuttosto che di tipologie.
La balbuzie ha origine nel pensiero e viene successivamente esternata. La formazione dei blocchi nel pensiero è comune a tutti i balbuzienti. Personalmente, ritengo che il termine 'balbuzie' andrebbe modificato in 'balbuzia', poiché in italiano non esiste il singolare di 'balbuzie', presupponendo così l'esistenza di diverse forme di balbuzia. Questo non è solo un problema etimologico, ma anche un approccio improprio nell'affrontare la balbuzie.
Condivido le mie idee
Come lavorare il Blocco
Applicare qualsiasi metodologia quando il blocco è già presente nella mente è praticamente impossibile. Il blocco rappresenta un momento particolare, un attacco di panico in cui si perde il controllo del corpo. È un sequestro emotivo in cui l'ansia blocca completamente la parte razionale del cervello. Si reagisce solo a livello emotivo, istintivo, e non è possibile chiedere a una persona che balbetta di applicare una tecnica o compiere un movimento. Spesso, nello studio si lavora con una bassa ansia, eseguendo determinati movimenti in caso di blocco. Tuttavia, pretendere di eseguire tali movimenti quando le condizioni di ansia cambiano è un'aspettativa vana e rimane teorica. In situazioni di alta ansia, di blocco emotivo, non si riesce a essere razionali e ad eseguire i movimenti richiesti, poiché richiedono l'attività della parte razionale del cervello, bloccata dal sequestro emotivo. Si agisce soltanto per istinto o abitudine. Molte testimonianze ricordano il momento del blocco come un momento di confusione, in cui si prendono decisioni inaspettate e spesso irrazionali.
Errori delle Metodologie
Lavorare sull'effetto del blocco è stata la prassi consolidata da molti secoli per affrontare la balbuzie. Solo recentemente la balbuzie è stata riconosciuta come un disturbo del linguaggio che richiede un approccio tecnico-linguistico. Per lungo tempo, è stata considerata come un disturbo linguistico di origine prevalentemente psicologica. Di conseguenza, si è adottato un approccio prevalentemente psicologico congiuntamente a un trattamento logopedico e fonatorio.
La soluzione
Pensare senza blocchi
La soluzione risiede nell'apprendimento naturale del proprio parlare. Imparare ad ascoltare il proprio modo di parlare significa comprendere l'origine dei blocchi, capire perché si verificano. Significa imparare a prendersi il proprio tempo, concentrarsi su se stessi, sentirsi padroni del proprio corpo e della propria bocca, e avere la capacità di dare forza al proprio discorso. È un apprendimento che coinvolge una nuova consapevolezza di sé. Si tratta di apprendere un modo naturale di parlare, partendo dal proprio sé interiore. Non si tratta di seguire tecniche specifiche o metodologie prefissate. Si tratta semplicemente di iniziare a percepire i movimenti della bocca per avere un controllo su di essi e prevenire che la bocca si muova autonomamente o, peggio ancora, provochi spasmi. Ascoltare i suoni nitidi e definiti di un parlare corretto. Essere consapevoli di ciò che si desidera ottenere attraverso il proprio modo di parlare, in modo che possa essere apprezzato e far sentire bene. Riconoscere come ottenere il giusto ritmo iniziale per evitare accelerazioni che causano i blocchi. Lavorare sullo stato emotivo che viene sconvolto ogni volta che si affrontano situazioni di forte ansia
Lavorare sulle cause significa cercare di anticipare il blocco. Anticipare il blocco significa fare in modo che il blocco non si manifesti durante il discorso. È garantire che il blocco non si presenti.
Dicono di me
"Flaviano è una persona stupenda sotto tutti i punti di vista, per qualsiasi problematica è sempre stato lì a supportarmi. Ha contribuito a migliorare la mia vita, gliene sarò grato a vita. Unico!!!"
- Francesco
"Flaviano Ioimo è la persona che oltre a insegnarmi e spiegarmi cosa sia e come uscire dalla balbuzie è stato un mentore, una guida per un percorso di crescita personale e professionale."
- Emanuele
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