Nell'universo balbuzie c'è il caos dei corsi

Qual è la metodologia o il corso migliore per sconfiggere la balbuzie? C'è chi ha partecipato a diversi corsi ed è ancora disperato, chi invece ha risolto il problema, chi ha ottenuto solo miglioramenti e continua a seguire aggiornamenti, e chi preferisce il fai-da-te. Proviamo a fare chiarezza.

BALBUZIE

Flaviano Ioimo

2/13/20253 min read

Questo capitolo ha un significato personale per me, poiché per oltre 20 anni ho insegnato una metodologia e ho svolto un ruolo attivo in questo tipo di approccio alla balbuzie. Ho difeso un metodo e il suo creatore per molto tempo, ma fortunatamente sono uscito da questa prospettiva.

Questo mondo è familiare e non mi limiterò a identificarne solo gli aspetti positivi e negativi. Desidero entrare nei dettagli, consapevole che le mie osservazioni potrebbero essere criticate.

Va premesso che tutte queste tecniche e metodologie sono nate per affrontare i limiti oggettivi e i risultati insoddisfacenti della logopedia e della foniatria.

Si tratta di metodologie e tecniche sviluppate da individui balbuzienti che si definiscono spesso ex-balbuzienti. Ogni metodo ha un suo inventore, che presenta caratteristiche ben precise:

  • Non si accetta alcuna discussione sulla balbuzie; il metodo proposto è considerato l'unico funzionante, è un dogma, punto e basta.

  • Si afferma che il proprio metodo è l'unico efficace, in quanto più innovativo e capace di superare i limiti di altri corsi.

  • Nel costruire la propria tecnica, l'inventore parte spesso dall'intuizione di altri che in passato hanno aiutato a superare la balbuzie. Tuttavia, questo dettaglio viene spesso omesso, concentrandosi esclusivamente sull'ego dell'inventore. Alcuni di loro si sono persino sentiti semi-divini, e altri vicini a questo status, senza che nessuno si salvi da questo atteggiamento.

La domanda cruciale è se queste metodologie hanno aiutato le persone a vivere serenamente con la balbuzie. La risposta è sì, assolutamente. Queste metodologie hanno effettivamente cambiato la vita di molte persone, una verità di cui ho fatto esperienza diretta. Tuttavia, l'interessante interrogativo non è quale metodo sia più efficace, ma piuttosto come diverse metodologie così contrastanti abbiano potuto raggiungere risultati simili.

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo riconoscere una premessa fondamentale: stiamo parlando di business. La balbuzie è diventata un'industria, un corso di gruppo della durata di 8 giorni può arrivare a costare anche 2600 euro. A volte, una mia lezione di due ore è stata valutata fino a 2000 euro, pur non essendo mai stato l'inventore di corsi, quelli sì che guadagnano.

Perché questa premessa? Semplicemente per chiarire che non esisterà mai un congresso sulla balbuzie in cui diverse metodologie si confrontano davanti a riviste scientifiche specializzate nell'argomento. Non c'è confronto né condivisione, ma esclusivamente un'offerta del "miglior servizio" sul mercato. Peccato che il balbuziente non sia solo un consumatore, ma una persona che cerca maggior chiarezza. Questo ha un impatto significativo in una società in cui la balbuzie è ancora un disturbo poco compreso, circondato da scarsa informazione. Una società che non comprende la balbuzie diventa un luogo difficile in cui vivere, spesso preferendo il tabù. Quindi, oltre a dover affrontare il disturbo del linguaggio senza una cura definitiva, il balbuziente è costretto a vivere in un ambiente che suggerisce di nascondere la balbuzie. Il doppio danno è evidente.

Lavorare sulle cause significa cercare di anticipare il blocco. Anticipare il blocco significa fare in modo che il blocco non si manifesti durante il discorso. È garantire che il blocco non si presenti. Questo è il fine comune a tutte le tecniche: evitare che il balbuziente subisca accelerazioni. Si tratta di distrarre il cervello dal blocco. Questo principio è stato usato da Demostene, "il sassolino", ovvero mettere un sassolino in bocca durante il discorso in modo che disturbi e distragga mentre si parla. Se la distrazione è continua e significativa, funziona! Ma deve anche rispettare un altro principio: non essere ripetitiva, altrimenti il cervello si abitua. Se la distrazione è sempre la stessa e si ripete costantemente, il cervello impara quel movimento e la funzione di distrazione svanisce. Senza la funzione di distrazione, tornano i blocchi, anche se inizialmente la distrazione aveva effetto.

Non intendo sminuire le tecniche esistenti, perché hanno aiutato molte persone e continueranno a farlo. Tuttavia, hanno anche lasciato deluse molte altre persone, costrette a saltare da un corso all'altro nella speranza di trovare quello più adatto alle proprie esigenze.

A questo punto, la domanda affascinante è: come è possibile che diverse metodologie, spesso contraddittorie tra loro, abbiano comunque portato allo stesso obiettivo: aiutare le persone a cambiare in positivo la loro vita rispetto alla balbuzie.